Un parcheggio è una struttura pubblica, come una stazione ferroviaria o un aeroporto, dove le persone passano da un mezzo di trasporto all’altro. Però non può banalmente essere una “scatola” con dentro le auto. Creare un’altra struttura di parcheggio standard, con una facciata che nasconde la bruttezza di ciò che viene immagazzinato all’interno, non risponderebbe alle esigenze urbane di questo luogo. Il progetto parte quindi da una lettura dei parcheggi multipiano tradizionali, che sono spesso delle semplici infrastrutture che rispondono solamente alla richiesta funzionale. Anche se mascherati con facciate architettonicamente più o meno interessanti, rimangono degli edifici privi di socialità diventando quindi negli anni dei luoghi non sicuri. La proposta mira invece alla definizione di un edificio aperto alla città, dove svariati programmi funzionali si innestano a quelli richiesti.
L’edificio è una struttura in cemento completamente aperta. Le altezze dei soffitti variano tra l’altezza standard del parcheggio e l’altezza doppia, al fine di accogliere altri programmi, sia in modo permanente che temporaneo. La struttura può infatti essere utilizzata per feste, servizi fotografici, sfilate di moda, concerti, cinema all’aperto o altre attività sociali o commerciali, offrendo panorami differenti attraverso i piani.
La struttura è l’architettura. Il parcheggio è un organismo costituito da una famiglia di lastre di cemento, dispiegate come solai, colonne e rampe. La posizione e la forma di questi elementi risultano da una serie di azioni che definiscono la composizione architettonica. Una complessa sovrapposizione di elementi architettonici e programmi funzionali che si aprono verso il piazzale e la città. Il parcheggio si trasforma in una sorta di cattedrale dell’automobile, con altezze generose dei soffitti, luce e aria che lo attraversano. Piuttosto che un parcheggio tradizionale, è una nuova forma di spazio pubblico.